Che ci piaccia o no siamo tutti influenzati da qualcosa – o addirittura da qualcuno – quando prendiamo decisioni di acquisto. L’influencer marketing è la pratica con cui i brand instaurano collaborazioni con esperti del settore capaci di influenzare community di varie dimensioni attraverso molteplici canali. Solo negli ultimi due anni l’industria dell’influencer marketing è cresciuta da 9,7 miliardi di dollari a una previsione di 16,4 miliardi di dollari e promette un ritorno sull’investimento che va oltre la semplice conversione di potenziali clienti. I dati mostrano che in media le aziende guadagnano 5,20 dollari per ogni dollaro speso in influencer marketing, fino ad arrivare a 20 dollari o più per ogni dollaro speso nel caso del 13% delle aziende più profittevoli in questa attività.
Le collaborazioni con gli influencer aiutano a colmare le eventuali lacune dell’attuale strategia tramite contenuti che offrono risposte e soluzioni, educano, consolidando la credibilità e ispirano il potenziale pubblico attraverso un “volto” percepito come vicino e connesso ai propri interessi e valori. I contenuti vengono proposti a utenti dei social media e a gruppi di persone che sono già interessati all’ambito di competenza del brand, anche se di nicchia: non sarà necessario impiegare budget aggiuntivi per testare e trovare l’audience di riferimento corretta quando qualcuno dispone già di una rete consolidata su cui far leva.
Gli influencer instaurano un rapporto di fiducia e credibilità con i propri follower di cui i brand possono beneficiare attivando delle attività di promozione presso un target già “entusiasta”. In qualità di “ambassador” sostengono la brand awareness mettendo in evidenza non solo i prodotti e i servizi delle aziende, ma anche i valori dei brand. Per i business la chiave del successo è studiare quale tipo di influencer veicolerà al meglio i propri messaggi al giusto “pool” di potenziali clienti. Ecco le principali tipologie di influencer da considerare:
Nano influencer
- Hanno meno di 10.000 follower
- Tendenzialmente i loro feed sono meno strutturati e presentano contenuti più personali
- Sono protagonisti di interazioni più autentiche
Micro influencer
- Contano tra i 10.000 e i 100.000 follower
- In genere creano contenuti su specifici interessi di nicchia
- Sono considerati autorevoli nelle rispettive aree di interesse
Macro influencer
- Vantano tra i 100.000 e 1.000.000 follower
- Solitamente creano contenuti su argomenti che interessano la maggior parte delle persone
- Possono raggiungere un’ampia fascia di utenza
Sarebbe imprudente escludere i “mega” influencer che sono nomi molto familiari e con una credibilità consolidata, in quanto possono essere utilizzati all’interno di un approccio multicanale. Al tempo stesso, questo tipo di influencer tende a rientrare maggiormente nella categoria di pubblicità tradizionale che nell’influencer marketing, basti pensare ad esempio a Daniel Craig nella campagna Belvedere.
In conclusione, si tratta di fare ciò che è giusto per il proprio brand e per il pubblico di riferimento. Che si tratti di influencer “micro” o “macro” – o di un buon mix di entrambi – è necessario procedere sulla base di dati e insight per definire la migliore modalità per entrare in contatto con nuovi potenziali clienti e al contempo continuare a consolidare la relazione con quelli esistenti.